giovedì 19 giugno 2008

Esequie della guida E.R. Giosué Carducci

Spezzato il pugno che vibrò l' audace
Picca tra ghiaccio e ghiaccio, il domatore
De la montagna ne la bara giace.

Giú da la Saxe in funeral tenore
Scende e canta il corteo: dicono i preti
- La requie eterna dona a lui, Signore -

- E la luce perpetua l' allieti -
Rispondono le donne : ondeggia al vento
Il vessil de la morte in fra gli abeti.

Or sí or no su rotte aure il lamento
Vien del mortorio, or sí or no si vede
Scender tra' boschi il coro grave e lento.

Esce in aperto, e al cimiter procede.
Posta la bara fra le croci, pria
Favella il prete: - Iddio t' abbia mercede,

Emilio, re de la montagna: e pia
Avei l'alma, e ogni dí le tue preghiere
Ascendevano al grembo di Maria

Le donne sotto le grmaglie nere
Co 'l viso in terra piangono a una volta
Sopra ì figli caduti e da cadere.

A un tratto la caligine ravvolta
Intorno al Montebianco ecco si squaglia
E purga nel sereno aere disciolta:

Via tra lo sdrucio de la nuvolaglia
Erto, aguzzo, feroce si protende
E, mentre il ciel di sua minaccìa taglia,

Il Dente del gigante al sol risplende.

Courmayeur, 28 agosto 1895.

Grazie al mio papà che mi ha riscritto questa poesia in una cartolina;
anzichè riferirisi al Montebianco mi ha regalato il Brenta!



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